martedì 11 ottobre 2011

Lo sfondo bianco

In questo post vorrei fare una breve riflessione sull'utilizzo del colore bianco.
Guardiamo la fotografia qui sotto:



Un peperone verde isolato su bianco: con questa espressione s'intende che tutto ciò che circonda il soggetto ha valori RGB 255-255-255, quindi scontornare il peperone è semplicissimo.
In questo caso il colore bianco ha quindi una funzione pratica, molto richiesta nella fotografia di stock ma decisamente poco gradevole alla vista.* Guardando l'immagine percepiamo il bianco come qualcosa d'innaturale: nella realtà infatti non accade mai di vedere oggetti sospesi in questo indistinto limbo bianco; può capitare di vedere un oggetto su di un telo bianco, ma di questo telo riusciamo sempre a percepire la trama del tessuto o le pieghe, in questa foto invece il bianco è di una uniformità portata all'estremo.
Vediamo cosa accade se convertiamo la foto in bianco e nero:


La sensazione che proviamo è radicalmente diversa, in questa seconda immagine è come se riuscissimo ad accettare il bianco uniforme, eppure ciò che è cambiato è il colore del soggetto, non dello sfondo.
Perché i nostri occhi, ma soprattutto il nostro cervello, reagiscono in tal modo?
Facciamo delle ipotesi.
Nella prima immagine il bianco puro è una tonalità estranea al soggetto, che invece presenta delle dominanti cromatiche (verde); nella seconda foto tali dominanti cromatiche sono invece assenti, trattandosi di un'immagine in scala di grigi. Questo fa sì che, almeno sotto questo aspetto, il bianco risulti più coerente con il resto dell'immagine.
Parliamo anche del fattore esperienza: ho scritto sopra che nella nostra quotidianità non abbiamo l'esperienza visiva di un oggetto sospeso in un limbo bianco e ciò dovrebbe valere anche per la foto in bianco e nero. Tuttavia bisogna tener conto del fatto che il nostro apparato visivo ci fa percepire un mondo a colori, quindi un'immagine in bianco e nero è già di per sé qualcosa di alieno, di conseguenza è come se il medium si facesse più opaco.
Mi spiego meglio: guardando una fotografia a colori si è portati a ritenerla una fedele riproduzione della realtà, ma togliendole il colore (o introducendo un qualsiasi artificio, come una distorsione) essa si allontana dal nostro vedere quotidiano, quindi noi spettatori mettiamo in secondo piano la realtà che si trovava davanti all'obiettivo e ci riesce più facile guardare l'immagine come una mediazione fra la realtà e la macchina fotografica.
Poniamo quindi meno attenzione al realismo della fotografia, ci è di conseguenza più facile accettare la presenza di un elemento astratto come lo sfondo bianco.


* In questa foto ho eliminato il riflesso in basso proprio per motivi commerciali.

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