domenica 7 agosto 2011

Macro, II

Dopo svariati mesi torna su questo blog l'argomento macro.
Come accaduto nel primo post riguardante questa tecnica fotografica, anche stavolta sono stato stupito da ciò che ci mostra la macchina fotografica addentrandoci in oggetti d'uso quotidiano.


Non so quanti di voi abbiano capito quale sia il soggetto ritratto nella foto, lo rivelo subito: non è nient'altro che un pomodoro secco.
Vedere questa immagine nel display della mia macchina mi ha davvero sorpreso: era tutto il pomeriggio che maneggiavo pomodori secchi a fini fotografici, ma non avevo spinto il mio sguardo al loro interno, quantomeno non con la dovuta attenzione. Il risultato è un'immagine violenta, che non cessa di ricordarmi gli animali squartati in mostra nelle macellerie o quelli morti sull'asfalto.
Questa foto rafforza inoltre la mia opposizione allo splatter: per mostrare qualcosa che colpisca allo stomaco non è necessario cedere al cattivo gusto, mostrandoci tutto, in stile pornografico; in questo semplice pomodoro io riesco a vedere sangue, carne e ossa, ma fortunatamente nessuno ha dovuto soffrire per mostrarmi tutto ciò.

4 commenti:

  1. Trovo questo post molto interessante, perche' mi ha aperto a un nuovo "immaginario" rispetto al "macro".A "Macro" ho sempre associato un modello di ottiche o a un campo dell'immagine al servizio della scienza.

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  2. Indubbiamente le due associazioni immediate riguardo la tecnica macro sono quelle che hai fatto tu: quasi tutte le macro che vedo in giro sono fotografie d'insetti, quindi a scopo naturalistico/scientifico. Ovviamente poi una tecnica è utilizzabile per fini lontanissimi da quelli usuali; io l'ho scoperto con Weston e i suoi dettagli di verdure.

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  3. Interessantissimo effetto... io all'inizio ho pensato alla mandibola di un cane vista dall'alto (dalla lingua insomma), poi ad un costato... lungi dal pensare ad un pomodoro.
    Fantastico, colpisce davvero!

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  4. oddio che strano! veramente un ottimo effetto macro!

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